Dunque: valutare significa attribuire un valore, in questo caso, a una prestazione o performance eseguita dallo studente oralmente o per iscritto, in relazione a scopi che si intende perseguire.
Subito si pongono un'infinità di problemi. Intanto affronto il problema di sapere se la mia valutazione è affidabile e valida. Dunque è affidabile quando da lo stesso risultato ogni volta che la stessa proprietà è misurata nello stesso modo, ciò vuol dire: se do un test ai miei alunni, dovrei (il condizionale è d'obbligo) misurare la loro conoscenza di un argomento in maniera uguale per tutti, ogni volta che somministro lo stesso test. E' valido quando esso misura esattamente ciò che intendo misurare e non altri costrutti irrilevanti, il che scritto così sembra molto ovvio, ma vuol dire questo: se voglio valutare la conoscenza di un argomento dovrei essere sicura che il questionario che ho preparato misura esattamente la conoscenza della sola Rivoluzione Francese e non implica, ad esempio, la conoscenza di altri argomenti come la guerra d'indipenza americana o la conoscenza di concetti non ancora affrontati.
La valutazione deve essere fatta all'inizio, durante e alla fine del processo di apprendimento: solo così si può veramente valutare se uno studente ha imparato o meno un argomento, se ha acquisito o meno delle capacità. Tante volte invece ci si limita solo alla valutazione finale, magari a fine capitolo o a fine argomento, non tenendo conto del livello di base da cui quel determinato soggetto è partito.
Ci sono dei metodi per valutare tanto l'affidabilità che la validità, ma per il momento non voglio approfondire qui la cosa, perchè ritengo importante andare a fondo anche di altri punti.
Un fattore importante è la soggettività che purtroppo interviene, a volte invasivamente, nel processo valutativo: ciò è tanto più vero per le interrogazioni orali (dove oltre alla conoscenza dei contenuti intervengono fortemente altre variabili, come il tono di voce o l'atteggiamento dello studente verso l'insegnante), ma vale anche per le verifiche scritte nel caso di risposte aperte. Per ovviare a ciò, l'insegnante può semplicemente scrivere anticipatamente i punti che vuole sentirsi dire (o che vuole leggere) dallo studente per avere la sufficienza, in maniera da ottenere una griglia di confronto e poter valutare in maniera più 'oggettiva'.
E poi... continuo nel prossimo post!
Ciao Viviana, devi aggiornarti sulla riforma Gelmini e sulle modifiche che questa ha comportato anche per la valutazione.Ora la valutazione si fà per "competenze" e quindi cambia tutto. Vedi gli scritti del prof. Niccoli, un esperto del settore.
RispondiEliminaNarciso Girotto
Ciao Vivy, mi domandavo quanto daffare per rivedere un nuovo post, sono sicura che hai avuto cose interessanti sa fare... ad ogni modo
RispondiEliminaeccoti ....
Un salutone!
infatti il prox post sarà proprio sulla riforma Gelmini e sulla valutazione, grazie della precisazione e del riferimento dell'esperto!!
RispondiEliminaNon so se è pertinente ma: E' vero che valuteranno la bravura degli insegnanti dal risultato degli studenti?
RispondiEliminaPerciò basterà abbassare ulteriormente il livello, schiaffare un 10 a tutti per essere eccellenti insegnanti.
Mi viene così perchè due miei nipoti della stessa età e nella stessa classe hanno preso entrambi 10+ in italiano, prima elementare. Io so che uno legge molto speditamente qualsiasi testo, l'altro assolutamente no. Ci sono almeno tre tacche di diferenza tra loro, come possono ever preso entrambi 10+?
Vuol dire che quel voto non vale niente, magari può sostenere la motivazione del più lento, ma mortifica l'autostima (=autocoscienza di quanto vale) di quello con una marcia in più.
Per rispondere un po' a questi commenti che tirano in ballo la Riforma Gelmini ho deciso di fare direttamente un post successivo!
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