sabato 14 maggio 2011

Impariamo la matematica con la linea del 20

A volte è solo un’antipatia, a volte è un po’ di indifferenza, ma a volte nel rapporto con la matematica sorgono vere e proprie difficoltà d’apprendimento. Il prof. Camillo Bortolato ha ben pensato di aiutare i piccoli alunni in difficoltà con i numeri ed ha ideato la linea del 20 e, successivamente, la linea del 100 e la linea del 1000. Il procedimento è semplice, vi metto un video esemplificativo:






Venerdì 13 maggio, all’interno dell’Expo Omnia Liber, abbiamo avuto l’opportunità di parlare direttamente con il prof. Camillo: tanti gli aspetti emersi, tante le riflessioni condivise. Che cosa sono i numeri? Come si impara a contare e a fare le operazioni? Come passare al calcolo ‘fatto a mente’ invece che con lo strumento? Ecco le domande e le sfide sono tante.
L’incontro mi ha fatto pensare a molte cose. Innanzitutto alla mia tesi sull’apprendimento cooperativo della matematica (vedi post precedenti per ulteriori dettagli) e su come la matematica e l’italiano siano ‘paralleli’: nel primo caso associo un simbolo (numero) ad una quantità, nel secondo caso associo un simbolo (lettera) ad un suono. La difficoltà maggiore diventa quindi la capacità di astrazione, quella capacità che mi permette di ‘manipolare mentalmente’ i numeri (o i suoni), le quantità e la loro combinazione. Per questo la linea del 20 è molto utile, e per molti versi più semplice e immediata dei classici regoli: fa vedere concretamente e immediatamente le quantità. Vi sarà capitato di vedere bambini di 5-6 anni fare delle semplici operazioni: ad esempio, “Ho due caramelle e la mamma me ne da altre tre così ho in tutto cinque caramelle”; ma se chiedete allo stesso bimbo quanto fa tre più due non vi saprà rispondere. Perché? Perché i numeri da soli ‘non hanno ancora senso’ per lui, mentre… le caramelle sì!




E la conquista più grande è proprio il superamento del conteggio per arrivare al calcolo mentale.

5 commenti:

  1. purtroppo non riesco a vedere il video ma se posso essere d'aiuto sono a disposizione (prof in pensione che ha sempre amato la matematica)

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  2. ciao! Il video lo vedo correttamente anche da altri pc, quindi non so come esserti utile, anzi sì: prova a vedere se lo vedi direttamente dal sito www.camillobortolato.it.
    Se mi puoi essere utile? Altrochè: la tua esperienza è insostituibile e vale davver molto per me. Se hai un po' di tempo io ne approfitterei volentieri...!! Fammi sapere se la cosa ti va, perchè a me piaceva l'idea di continuare riportando alcune esperienze di insegnanti che stanno usando questo o altri metodi, capire le difficoltà a scuola con i bambini, cosa può facilitare il loro apprendimento....

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  3. l'ho già comprato l'anno scorso e Superbimba ha fatto estemporaneamente, e con successo, le prime pagine. Tra cinque e sei anni quanto fa tre più due? Caspita, stai scherzando...

    Ma forse no. Ora che ci penso, mi viene in mente una bimba del campeggio che ad anni 6 compiuti (estate prima della 1^ elementare) sapeva contare fino a cinque ed oltre con la voce, ma disegnando le dita di una mano non ne disegnava mai cinque pur contando a voce alta. Sono certa dell'errore perchè le ho chiesto di contarle di nuovo, lei ha contato puntando la penna sui ditini del disegno e per fare cinque ha contato due volte lo stesso dito. Naturalmente non ho pensato che la bambina avesse qualsiasi problema, ho concluso che NESSUNO tra genitori ed asilo che ha frequentato sia mai andato al fondo della questione numeri con questa bimba, si vede che nel gruppo sua classe il suo ripetere con gli altri filastrocche numeriche è stato ritenuto sufficiente.

    Chissà se è lo stesso errore di scrivere il proprio nome senza, in effetti, saperlo leggere. Voglio dire, se saper dire cinque senza aver capito la quantità cinque, è lo stesso errore di saper scrivere SARA senza sapere che è foneticamente S+A+R+A e, quindi, saper leggere anche "arsa".

    Per somme o sottraz. oltre il 10 Superbimba si diverte ad usare le dita dei piedi (suggerimento del testo la linea del 20 e si toglie i calzini ridacchiando).
    Naturalmente, da mamma aspirante homeschooler, scandaglio tutto ciò che trovo a corto raggio e mi è sembrato un ottimo sussidio: moderno e completo sulla materia matematica per elementari + consiglia nell'introduzione di non dire tutto, non spiegare tutto ma di aver fiducia nell'intuizione del bambino. Sperimentando da solo, il piccolo troverà le sue strategie risolutive. Questo approccio si mantiene nel testo che richiama a momenti di silenziosa concentrazione individuale, ed infatti io ritengo l'apprendimento un momento assolutamente individuale, il confronto è un momento diverso (serve per valutare i progressi, magari per trarre degli spunti per riprendere... la ricerca individuale, appunto). Dalla linea del 20, poi, mi si è aperta una finestra sulla casa editrice eriksson. Molti titoli su specifiche problematiche dell'apprendimento in ambiente scolastico che, "per fortuna", non mi competono...ma per fortuna qualcuno tratta (almeno comincia a trattare) scientificamente.

    Linea del 20, molto consigliata!

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  4. Arrivo qua da un link nel blog "La scuola dei genitori" (leggo proprio sopra un suo commento)e sono felice di esservi approdata. Chiedo scusa, il post non è tra i più recenti ma merita!
    Il mio cucciolo è piccolino, assorbe ciò che c'è intorno (comprese le quantità) in quanto Pura Volontà. Anche noi aspiriamo ad un percorso di scuola familiare, al di là della didattica in sé(inteso come programma), ci preme seguire un percorso rispettoso della sua personalità e che tuteli la coerenza natia di ogni individuo.
    Questo approfondimento è degno di rilievo, grazie di cuore!

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  5. già, è importante rispettare, ma anche saper stimolare, saper 'provocare' la nascita, o il rafforzamento, di alcune abilità. La linea del 20 è utile perchè comunque rispecchia qualcosa che il bimbo ha (10 dita delle mani più 10 dita dei piedi!). Buon lavoro!!

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