In queste ultime settimane ho girato parecchio per le scuole (zone limitrofe e no), mi sto rendendo cose di molte cose, venendo a contatto con realtà diverse, con insegnanti diversi. Ci sono molti docenti che mettono il cuore, l'anima, la passione e la conoscenza in tutto quello che fanno. Amore non solo per la materia che insegnano, ma amore per gli alunni (bambini e bambine, ragazzi e ragazze) che quotidiamente incontrano nel loro lavoro. Docenti che vivono per i loro alunni. E ho anche trovato alunni grati per questo: hanno delle "antenne" particolari per sentire chi è veramente vicino a lor. Ho trovato insegnanti pieni di creatività e iniziativa, e ho pensato: "questo sì che è lavorare!", ho ritrovato nuove (o forse antiche) motivazioni, nuova voglia di fare, di essere sempre "nuova" di non fossilizzarmi, di lasciarmi anche "ispirare" dal mio lavoro e... dalle persone con le quali quotidianamente mi trovo assieme.
E ho fatto un'altra riflessione: avere esperienza non vuol dire avere schemi precostituiti dentro i quali "infilare" gli alunni, ma vuol dire sapersi mettere in gioco anche dopo anni di lavoro, ascoltare e guardare ogni alunno come se fosse la prima e ultima volta, sapere di avere una missione, una chiamata, più grande del semplice "tirare lo stipendio"...
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