giovedì 30 settembre 2010

Disturbi specifici dell'apprendimento

La legge sui disturbi specifici dell'apprendimento è stata approvata in Parlamento, certo l'iter non è ancora completo e manca la firma del guardasigilli e del Presidente della Repubblica, ma siamo già a buon punto!
Vediamo in dettaglio alcuni punti. Innanzitutto vengono definiti disturbi specifici dell'apprendimento i seguenti: dislessia, disgrafia/disortografia e discalculia.
La dislessia, che il DSM IV (manuale statistico-diagnostico dei disturbi mentali) prende in considerazione con il nome Disturbo della lettura, riguarda un livello raggiunto nella lettura sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto (la misurazione non è soggettiva, ma fatta con test standardizzati e oggettivi); tale situazione deficitaria interferisce in maniera significativa con l'apprendimento. Esempio (semplificando, ovviamente!): Pierino, 8 anni e frequentante la scuola primaria, ha difficoltà a scuola perchè non riesce a leggere adeguatamente (e quindi non può studiare, né completare correttamente gli esercizi...), ma il suo livello intellettivo è nella norma.
La disgrafia/disortografia, chiamata Disturbo dell'espressione scritta dal DSM IV, riguarda la situazione deficitaria dell'alunno nelle capacità di scrittura, deficit che interferisce in maniera significativa con l'apprendimento; solitamente può essere diagnosticata dal secondo anno della scuola primaria.
La discalculia, chiamato Disturbo del calcolo, è una capacità di calcolo sostanzialmente inferiore rispetto a quanto previsto in base all'età del soggetto e alla valutazione dell'intelligenza.
I tre disturbi possono presentarsi assieme o separatamente.
L'aspetto innovativo della legge (se sarà approvata in via definitiva) è quello di riconoscere tali difficoltà, aiutare gli alunni che le presentano e sensibilizzare in maniera adeguata gli insegnanti.
Per questo nel prossimo post vi proporrò il corso che ho pensato per educatori, formatori e insegnanti di qualsiasi ordine e grado.




http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/index.php?menu=10&cont=34250

6 commenti:

  1. Un post interessante, te lo dico anche come Prof in pensione. ciao e ti aspetto da me...se vuoi

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  2. Pongo una domanda a bruciapelo senza badare molto alla scelta delle parole "antipatiche".
    Questi disturbi sono ritenuti "malattie" da cui si può guarire completamente (il bimbo è intelligente ma non ha acquisito una strategia per superare il problema e può essere aiutato a trovare questa strategia), oppure una volta suddivisa la classe in categorie variamente deficitarie... finisce lì?
    Si dà una giustificazione al bimbo che "non ci arriva" e gli si appioppa un sostegno (se il sistema può pagarlo).
    Una insegnante elem. mi ha detto tranquillamente che in ogni sua classe ci sono 6 alunni che abbisognerebbero del sostegno e che quest'anno è fortunata perchè su sei, uno lo ha avuto. La compresenza di un altro adulto la aiuta moltissimo, nella sua classe è passata da 1 aduto/ 28 bambini, 1 adulto /14 bambini. I minuti di attenzione che può dedicare a ciascuno SINGOLARLEMENTE sono quasi raddoppiati.

    Le classi sono troppo numerose, punto, è inutile suddividerci (noi esseri umani) in categorie e gradi di deficit, serve tempo per ciascuno singolarmente. Sarà un caso che con una ripetizione o due a settimana molti recuperano pienamente? Tempo! L'intenzione sarà certamente di riconoscere-attivare qualche soluzione, l'effetto sarà di stigmatizzare il potenziale di ciascun bambino...
    Questo post ha aumentato la mia ansia, non ho alcun interesse a conoscere in quale categoria ricadrà mia figlia.

    PS:...comunque, sei sempre molto carina in questi post, abbi pazienza con me, lo sai che ormai sull'argomento scuola sono partita per una tangente...
    Sono certa che il corso che stai preparando sarà super!

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  3. Prima aspetto: alcuni livelli di disturbi specifici dell'apprendimento possono essere superati, autonomamente o con l'aiuto di ausili (ad esempio per il disturbo del calcolo, tramite il semplice utilizzo di calcolatrice, preventivamente concordato con l'insegnante e debitamente spiegato agli altri alunni);
    secondo aspetto: i disturbi non servono per categorizzare o 'ghettizzare' uno o più studenti, ma solo per poter attuare metodi specifici di insegnamento (ad esempio: se uno non sa leggere perchè non ha imparato una strategia adeguata, posso insegnargliela; se uno ha un limite specifico non posso insistere più di tanto... una 500 non potrà mai andare veloce come una ferrari, giusto per farti un esempio al volo) e mi dispiace che tu lo veda come un metodo per dividere i più bravi dai meno bravi;
    Terzo aspetto: indipendentemente dall'essere seguiti da un insegnante o da un genitore, se il deficit dovesse essere presente in maniera grave non è eliminabile (anche se spesso si vedono miglioramenti con l'aumentare dell'età, forse perchè l'individuo riesce a ricorrere a strategie particolari e personali);
    quarto aspetto: perchè tanta ansia per il post? Anche l'influenza e il raffreddore esistono, ma prima se ne scopre l'esistenza nei propri figli e prima li si può curare e guarire!
    Quinto aspetto: è vero che abbiamo punti di partenza diversi, ma le tue riflessioni mi aiutano a vedere le cose in maniera diversa e mi spingono ancora di più a riflettere sulle mie scelte e sulle mie proposte... grazie!

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  4. Ciao Viviana!, volevo salutarti e invitarti nei mie spazi.....Un abbraccio

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  5. Ciao Vivy, passavo e volevo farti tanti auguri per i tuoi impegni!
    Come và? Il tuo ometto chissà come cresce!
    Ottima anche la veste autunnale!!

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  6. grazie a tutte! il bimbo sta benone: ha appena compiuto 2 anni e i preparativi per la festa mi hanno portato via un po' di tempo, vediamo se in giornata riesco ad aggiornarmi il blog! buona giornata anche a voi!!

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