giovedì 24 aprile 2014

Istinti... solo animali (?)

Prima il video degli esperimenti di Harlow sulle scimmie (qui qualche dettaglio preso da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Legame_di_attaccamento), poi qualche commento e qualche spiegazione.


Volutamente non voglio entrare nel merito della scelta della sperimentazione sugli animali, anche se in questo caso, essendo scimmie neonate, suscita davvero molta tenerezza e dispiacere il vederle separate dalla madre così piccole (fermo restando che in natura possono capitare situazioni del genere).
Quello che mi ha sempre colpito di questo esperimento è come la scimmia ricerchi e stia più volentieri per la maggior parte del tempo con la madre affettiva (il tubo soffice e caldo, per intenderci), rispetto alla madre nutrice (quella con il biberon ma fatta di freddo metallo). Mi colpisce perché allora nella scala gerarchica dei bisogni di Maslow (http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno#La_piramide_di_Maslow), l'affetto diventa predominante (in termini di tempo) rispetto alla sazietà. Mi colpisce poi gli effetti (purtroppo negativi) di questa condizione sperimentale: le scimmie deprivate emotivamente della madre, sono diventate poi madri inefficienti e anaffettive (incapaci cioè di vivere e trasmettere emozioni ai loro cuccioli).Quindi è importante, soprattutto per gli insegnanti o gli educatori in genere, capire il tipo di contesto nel quale sono cresciuti i bimbi che hanno davanti.
I primati sono la specie vivente più simile all'uomo: ora, è ovvio che non si può pensare di fare una simile sperimentazione di deprivazione affettiva in "cuccioli d'uomo", ma ciò fa pensare anche a quanto le coccole e le carezze - il contatto fisico - siano importanti per lo sviluppo emotivo e psicologico del piccolo.
René Spitz ha studiato la deprivazione affettiva materna in ambienti ospedalizzati, qui il video (è in inglese, se qualcuno ha problemi con la traduzione basta che mi scriviate una mail a: viviana.terzulli@ordinepsicologiveneto.it e provvedo a fornirvene una!)
Questi bimbi di meno di un anno, per vari motivi, erano costretti a stare senza la madre, dopo qualche mese compaiono segni di forte disagio: comportamento letargico, sguardo vuoto e assente, ritardo, pianti e lamenti inconsolabili che poi cessavano (solo perchè il bimbo accettava passivamente la situazione e non vi si opponeva più col pianto), addirittura nel 37% dei casi la morte entro il secondo anno di età. Questa evoluzione del disturbo migliorava appena le madri ritornavano o ai bambini veniva data una figura di riferimento che si occupasse di loro (e non solo per il cibo).
Se ci pensiamo, davvero esperimenti forti che ci forniscono informazioni però altrettanto forti

Nessun commento:

Posta un commento